Anci Calabria

RIFIUTI, CALLIPO (ANCI):AFFRONTARE QUESTIONE DISCARICHE L’ASSESSOREREGIONALE RIZZO: NON ANDREMO IN EMERGENZA SQUILIBRI FEDERALISMOFISCALE, NE HA DISCUSSO DIRETTIVO ANCI

CATANZARO, Mercoledì 13 Febbraio 2019 – Una classe politicaresponsabile deve farsi carico di affrontare e risolvere la problematica legataall’individuazione di nuovi siti in cui realizzare impianti, con annessediscariche di servizio, per il trattamento e conferimento dei rifiuti. Oggisono le singole ATO a doversi far carico di definire tali scelte, pur nellaconsapevolezza che non sia facile confrontarsi su questi temi nei territori.Con un obiettivo chiaro: evitare, direttamente o indirettamente, di determinareun aumento dei costi del servizio che ricadrebbero sui comuni e quindi suicittadini.

È quanto ha dichiarato GianlucaCALLIPO presidente di ANCI Calabria intervenendo, insieme all’assessoreregionale all’ambiente Antonella RIZZO,al seminario sul tema LA GESTIONE DEIRIFIUTI E DEI RIFIUTI DI IMBALLAGGIO – AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO, TARIFFAZIONE EAVVIO A RICICLI DEI RIFIUTI DA RACCOLTA DIFFERENZIATA, promosso da ANCI e CONAI (Consorzio Nazionale Imballaggi) in partnership con la REGIONE CALABRIA. Nel corso delseminario con i sindaci hanno relazionato i docenti Fabio MAGRONE della SOGESID e PaolaRIZZUTO, esperto in legislazione ambientale.

Nel ringraziare a nome dell’ANCI Calabrial’assessore RIZZO per la disponibilità e sensibilità sempre dimostraterispetto alle attese ed istanze poste dalle comunità e dai sindaci CALLIPOha sottolineato l’efficacia del metodo del confronto costante Regione-Comuniche, per quanto a volte duro e con posizioni diverse, ha comunquepermesso la condivisione di soluzioni utili ai diversi problemi di voltain volta affrontati.

Non andremoin emergenza – ha esordito la RIZZO,ringraziando il Presidente CALLIPOper il metodo di confronto puntuale e costruttivo con la Regione. Capiamo ledifficoltà dei sindaci sulle discariche a servizio ma – ha continuato – varicordato e chiarito che è dal 2014 che nelle discariche regionali non vieneconferito tal quale bensì prodotto lavorato. Le discariche – ha scandito – dovrannoessere pubbliche con tariffe di conferimento e volumetria stabilite dalpubblico. In un clima di integrazione pubblico privato, esse potranno essere gestitedai privati a seguito di affidamenti ad evidenza pubblica.

Partendo dal50% di differenziata raggiunto nel 2018, così come previsto nel piano regionalerifiuti, potremo arrivare entro il 2020 al 65% se i Comuni continueranno adinvestire in questa direzione. Dobbiamo però renderci conto che la madre ditutte le questioni resta quella delle discariche nelle quali per altro andrannosoltanto gli scarti della lavorazione dei rifiuti. L’obiettivo – ha precisato -resta da una parte, migliorare la qualità della differenziata e, dall’altra,l’autosufficienza attraverso le discariche a servizio dell’impiantistica darealizzare nelle singole ATO, già prevista e finanziata nel piano regionale. Nell’invitarei sindaci ad accelerare il passaggio di deleghe all’ATO, la RIZZO ha sottolineato che ritardinell’individuazione dei siti in cui dislocare l’impiantistica regionalecomporteranno inevitabilmente la necessità del trasferimento dei rifiuti fuoriRegione con conseguente aumento dei costi e delle tariffe per comuni ecittadini.

A margine dell’incontrosi è tenuta, ospitata nella stessa Cittadella Regionale, anche la riunione delComitato Direttivo dell’ANCI nel quale CALLIPOha informato sui dati emersi a seguito della riunione dell’OsservatorioRegionale sul fenomeno degli atti intimidatori nei confronti degliamministratori locali, recentemente istituito dal Prefetto di Catanzaro.

Nel corso delComitato, che ha anche approvato l’ingresso del vice sindaco di CUTRO Anna BATTAGLIA, sono stati affrontateanche le diverse questioni e criticità del federalismo fiscale e delregionalismo differenziato, prendendo atto della iniziativa istituzionale elegale (prima del genere in Italia) del Comune di CINQUEFRONDI (RC) il cuiConsiglio Comunale nei giorni scorsi ha approvato un ordine del giorno nelquale si rilevano anomalie e squilibri gravi sia nel calcolo dei fabbisognistandard che in merito al meccanismo perequativo di assegnazione dei fondi.- (Fonte: Lenin MONTESANTO – Comunicazione & Lobbying –345.9401195)