Consolidare il rapporto tra Comuni e Capitanerie di porto, alla ricerca di un nuovo approccio istituzionale che permetta una sempre maggiore e più proficua collaborazione. È questo l’obiettivo che ha ispirato l’incontro di questa mattina tra a Pizzo tra il presidente di Anci Calabria, Gianluca Callipo, e il comandante generale della Guardia costiera, l’ammiraglio Giovanni Pettorino, accompagnato dal direttore marittimo della Calabria e della Basilicata tirrenica, il contrammiraglio Giancarlo Russo, e il comandante della Capitaneria di porto di Vibo Marina, Rocco Pepe. Nel corso dell’incontro sono stati anche approfonditi i contenuti di un protocollo d’intesa che sarà siglato nelle prossime settimane tra la Direzione marittima calabrese e l’Anci, finalizzato proprio ad incrementare la sinergia tra la Guardia costiera e Amministrazioni comunali. A questo proposito, l’ammiraglio Pettorino ha rimarcato la volontà della Guardia costiera di voler essere percepita non soltanto come uno strumento di repressione dei reati, ma soprattutto come un partner istituzionale su cui i Comuni possono fare affidamento a 360 gradi.
«La collaborazione tra Comuni e Capitanerie – ha affermato Callipo a margine dell’incontro – è già fondamentale nella salvaguardia del territorio, perché ognuno, nell’ambito delle proprie competenze, può dare un contributo decisivo al contrasto dei reati ambientali, sia in fase di rilevazione degli illeciti che di repressione vera e propria dei reati. L’intesa che sottoscriveremo nei prossimi giorni ci consentirà di rafforzare ulteriormente questa sinergia istituzionale, di cruciale importanza in una regione come la Calabria che ripone gran parte delle sue ambizioni di crescita socio-economica nel turismo e nello sfruttamento sostenibile delle risorse paesaggistiche».
L’incontro a Pizzo, città di cui Callipo è sindaco, ha offerto al comandante Pettorino e agli ufficiali che lo accompagnavano l’opportunità di visitare il centro storico e, in particolare, il Castello Murat, dove gli ospiti hanno potuto approfondire le vicende storiche legate al maniero aragonese dove il re di Napoli cognato di Napoleone fu imprigionato, processato e ucciso.